domenica 8 maggio 2011

CHI E' DI SCENA! dal 9 al 15 maggio

Spettacoli, incontri ed eventi da non perdere nella settimana teatrale dal 9 al 15 maggio.

LUNEDI'9 MAGGIO
ULTIMA REPLICA
IL VECCHIO E IL CIELO
testo e regia di Cesare Lievi
Piccolo Teatro Grassi
Via Rovello, 2 - tel. biglietteria 848.800.304
 
MARTEDI' 10 MAGGIO
DEBUTTI
FINALE DI PARTITA
di Samuel Beckett
regia Massimo Castri
con Vittorio Franceschi
Teatro Elfo Puccini/Sala Fassbinder - FINO AL 29 MAGGIO
Corso Buenos Aires, 33 - tel. 02/00660606 

SOSPETTI 
di Barrie Keeffe
traduzione e regia di Bruno Fornasari
Teatro Filodrammatici - FINO AL 29 MAGGIO 
Via Filodrammatici, 1 - tel. 02/36595671
Guarda il video promo

CONFERENZA STAMPA
ACIDO SOLFORICO
Tieffe Teatro Menotti ore 12.00 - Via Ciro Menotti, 11 
intervengono Emilio Russo - direttore artistico Tieffe Teatro Menotti
Alessandro Castellucci e Patricia Conti - Macrò Maudit
Daniela Di Sora - Voland Edizioni

MERCOLEDI' 11 MAGGIO
INCONTRI
BARRIE KEEFFE, autore di SOSPETTI (SUS), incontra il pubblico
Teatro Filodrammatici - ore 11.00
Dibattito sui temi dello spettacolo insieme alla Dottoressa Alessandra Simone, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, in servizio presso la Squadra Mobile. 

GIOVEDI' 12 MAGGIO
DEBUTTI
ACIDO SOLFORICO
dal romanzo di Amélie Nothomb
Tieffe Teatro Menotti - FINO AL 29 MAGGIO 
Via Ciro Menotti, 11 - tel. 02/36592544
 
4 DONNE E 1 DELITTO
di Alessandra Scotti
Spazio Tertulliano - FINO AL 22 MAGGIO 
Via Tertulliano, 68 - tel. 02/49472369
 
FINO AL 15 MAGGIO CONTINUANO LE REPLICHE DI...
L'AGGANCIO - regia Serena Sinigaglia, con Fausto Russo Alesi e Mariangela Granelli
Teatro Ringhiera
 
LA STORIA DELLA COLONNA INFAME
Teatro Crt Salone 

DONKA - regia Daniele Finzi Pasca
Piccolo Teatro Strehler 

A MAGGIO CONTINUANO LE REPLICHE DI... 
IMPROVVISAMENTE L'ESTATE SCORSA
Teatro Elfo Puccini - fino al 29 maggio 

LA GILDA DEL MAC MAHON 
Teatro Out Off

 
Buon teatro a tutti!

1 commento:

  1. Vi segnalo la recensione dello spettacolo LA GILDA DEL MAC MAHON (Teatro Out Off) che Fabio Francione ha scritto per "Il Cittadino" uscito l'11 maggio.

    L’elegante inattualità o la misteriosa attualità di Testori, secondo le prospettive più o meno strabiche dalle quali si orizzonta la sua opera, passa attraverso la compressione fisica e linguistica dei suoi personaggi: mitici o comuni. Gli “scarozzanti” Ambleto, Macbetto con gli occhi d’oggi non valgono gli sbertucciamenti delle Arialde, delle Marie Brasca e delle Gilde. Proprio quest’ultima, la “Gilda del MacMahon” come è stato sottolineato in sede di presentazione dell’adattamento drammaturgico di Lorenzo Loris – si ricorda la provenienza narrativa dal secondo incunabolo dei Segreti di Milano – torna nella sua via d’elezione, all’indirizzo del Teatro Out Off, altro luogo d’affezione testoriana. In quello slargo, tra la lingua d’asfalto del MacMahon, Piazza Prealpi e la Ghisolfa, il regista Lorenzo Loris chiede e ottiene da Elena Callegari di reinventare una “Gilda” – Rita è il suo nome in un gioco critico di sovrapposizioni con la Hayworth, la Gilda cinematografica e lo stesso amore balordo Gino Bonfanti (la tromba sbuffante e lirica in scena di Matteo Pennese) che all’ultimo s’incarna nell’operaio Gino Restelli tutto olio e sudore - che possa dialogare con i contemporanei, mantenendo però intatta la propria identità di donna cosciente di vivere al limite della perdizione, pur avendo “un cuore grande come una casa”. Il solco che tale consapevolezza scava nel nostro tempo di cinismi, spesso gratuiti, la rende “marziana” a se stessa e al pubblico. Per questo, Loris, la sdoppia e la disveste da Testori stesso e così facendo ne punteggia le verità artificiose d’invenzione. Dopotutto siamo dalle parti di un tardo neorealismo, già consumato dal cinema e sopravvissuto in spasmi sottoproletari nelle periferie sironiane milanesi e nelle fangose borgate romane. Non a caso la panoramica si svolge all’ingiù, con viaggio di sola andata, tra Testori e Pasolini. I testimoni si raccolgono, qualche volta la presa non è salda e anche le idee migliori posso cedere il passo. Non a caso è capitale snodo della trasposizione il momento muto – il lettering video è espediente noto quanto di grande effetto - in cui la certezza di essere donna “onesta” s’infrange contro il “catenaccio” della moglie incinta del balordo; qualcosa però sfugge al destino della “Gilda” e a nulla vale “ la precisione con cui l’autore ci descrive i passaggi psicologici, le emozioni, le sensazioni della protagonista ci permettono di immergerci totalmente nella storia”. Anche se invero ed è questa la sua grandezza “a Testori non sfugge nulla della natura femminile”. Fabio Francione

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